L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, ente strumentale della Regione Piemonte derivante dalla legge regionale n. 11/2019, è nato il 1° gennaio 2021 dalla fusione dei due Enti che gestivano le aree protette del Po nel tratto torinese e nel tratto vercellese-alessandrino.
Il nuovo Ente gestisce tre Parchi naturali:
- Parco naturale del Po piemontese – di nuova istituzione;
- Parco naturale del Bosco della Partecipanza e delle Grange vercellesi – di nuova istituzione;
- Parco naturale della Collina di Superga.
Le Riserve naturali di sua competenza sono cinque:
- Riserva naturale del Bosco del Vaj;
- Riserva naturale del Mulino Vecchio;
- Riserva naturale dell’Isolotto del Ritano;
- Riserva naturale di Castelnuovo Scrivia;
- Riserva naturale del Torrente Orba.
In totale interessa un territorio di circa 16.000 ettari.
Gestisce anche 24 siti della Rete Natura 2000 – Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) – che si sovrappongono in buona parte alle aree protette appena elencate.
L’unione delle esperienze dei due enti che lo hanno generato coinvolge il territorio di 53 comuni: Alluvioni Piovera, Bassignana, Bosco Marengo, Bozzole, Camino, Capriata d’Orba, Casal Cermelli, Casale Monferrato, Castelnuovo Scrivia, Coniolo, Frassineto Po, Gabiano, Isola Sant’Antonio, Moncestino, Morano sul Po, Pecetto di Valenza, Pontestura, Predosa, Valenza, Valmacca (in provincia di Alessandria); Casalgrasso (in provincia di Cuneo); Baldissero Torinese, Brandizzo, Brusasco, Carignano, Carmagnola, Castagneto Po, Cavagnolo, Chivasso, La Loggia, Lauriano, Lombriasco, Mazzè, Moncalieri, Monteu Da Po, Pino Torinese, Rondissone, San Mauro Torinese, San Sebastiano Da Po, Torino, Torrazza Piemonte, Verolengo, Verrua Savoia, Villareggia, Villastellone (in provincia di Torino); Cigliano, Crescentino, Fontanetto Po, Livorno Ferraris, Palazzolo Vercellese, Saluggia, Tricerro e Trino (in provincia di Vercelli).
Il territorio delle Aree protette del Po piemontese, che amministrativamente inizia in provincia di Cuneo, comprende le confluenze tra il fiume Po e i principali affluenti piemontesi: il Maira, il Sangone, la Stura di Lanzo, l’Orco, il Malone, la Dora Baltea, la Sesia, il Tanaro e la Scrivia, l’area collinare di Superga, il Bosco del Vaj – un relitto glaciale in cui si sono rifugiate durante le ultime glaciazioni molte specie di ambiente montano – il Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino, alcune zone umide di pregio fra le risaie vercellesi, parti del tratto finale della Dora Baltea e dei torrenti Scrivia e Orba. A partire da San Sebastiano da Po fino a Isola Sant’Antonio, al confine con la Regione Lombardia, il Parco naturale del Po si sviluppa come un nastro pressoché continuo, caratterizzato per molti chilometri a nord dalla pianura risicola vercellese e a sud dalle propaggini collinari del Monferrato, ricche di boschi, vigne e prati.
L’Ente-Parco comprende un territorio prevalentemente agricolo con numerosi centri abitati: vi si trovano animali e piante di notevole interesse che attribuiscono a queste aree protette un elevato grado di biodiversità.
Sotto il profilo naturalistico le tipologie vegetazionali comprendono comunità acquatiche, con formazioni di acque correnti e di acque ferme, comunità erbacee di zone umide e di greto, arbusteti a salice, arbusteti di transizione, boschi ripariali e planiziali e boschi collinari.
L’avifauna ha un’ampia rappresentanza di ardeidi (tra cui airone rosso, tarabuso, sgarza ciuffetto, tarabusino) e poi limicoli, anatidi e rapaci diurni e notturni.
L’Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese, oltre a tutelare l’ambiente naturale, svolge un importante lavoro di raccordo territoriale e di valorizzazione dei patrimoni locali, che va dalla riqualificazione di aree degradate alla ricostruzione degli habitat originari, dalla realizzazione di iniziative per favorire uno sviluppo turistico sostenibile a quelle educative.
Contatti
Maria Teresa Bergoglio
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