Costruito a più riprese, tra il XII e il XIII secolo, il campanile è coevo della chiesa originaria medievale, oggi sostituita dalla chiesa barocca dedicata a Santa Maria (non ancora visitabile all’interno perché, pur messa in sicurezza, non è stata ancora riallestita). La base del campanile, a pianta quadrata, risale alla prima fase di costruzione e presenta contrafforti sporgenti agli angoli esterni. L’originalità gli è conferita dalla sezione ottagonale della torre che raggiunge i 36 metri di altezza. I quattro ordini in cui è suddiviso il campanile sono delimitati da decorazioni in cotto, distintive dello stile romanico: i tipici archetti pensili, accompagnati da fregi dentellati e incorniciati, testimoniano la sobrietà degli stilemi medievali. Considerando oggi l’intero complesso abbaziale medievale, il campanile rappresenta una delle parti strutturali originali.
Presso il Museo Borgogna a Vercelli sono custodite, dopo l’intervento di restauro e la loro valorizzazione nel percorso espositivo, le tre grandi pale sei e settecentesche che appartenevano all’arredo degli altari. Le tre tele di Filippo Abbiati con il Martirio di Sant’Andrea, di Francesco Antonio Mayerle con l’Assunta con i santi Giovanni Battista, Bernardo e il beato Olgerio e quella di Pietro Francesco Guala con la Visione di santa Giuliana di Cornillon con il beato Olgerio, san Michele arcangelo e la Trinità, sono esposte in museo e sono state oggetto di una pubblicazione nel 2016 (Lucedio barocca. Abbiati, Guala, Mayerle, a cura di M. Caldera, S. Villano, Genova 2016).
Negli ultimi anni, a seguito di un accordo tra il FAI e la Provincia, la sezione locale del FAI organizza con guide turistiche le visite al Campanile.
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Paoletta Picco